Oscar, Golden Globes, Emmys, Festival del Cinema di Cannes, Venezia…sono moltissimi gli eventi a cui le star del cinema internazionale partecipano durante l’anno, e vestirsi per ogni occasione è un vero e proprio lavoro, che svolge per loro quella figura che, oggi più che mai, a Hollywood ha un ruolo importantissimo: il celebrity stylist. Complice la digitalizzazione selvaggia, le star hanno sempre più occasioni per apparire e costruirsi un’immagine vincente. Del resto un solo abito azzeccato, ad un evento mediatico colossale come un Oscar o giù di lì, può diventare leggendario e consacrare a icona di stile colei che lo indossa, un po’ come è successo a Jennifer Lopez indossando il celeberrimo “Jungle dress” color verde smeraldo disegnato da Donatella Versace con scollatura ombelicale: un look così “mediatico” da essere scaricato da internet 600 mila volte nelle 24 ore successive alla sua apparizione ai Grammy Awards del 2000, la cui storia compare anche in Wikipedia. Una riprova della bravura di uno stylist ai tempi di internet sono proprio il numero di visualizzazioni che un look ottiene, che fa da cassa di risonanza per chi ha disegnato l’abito, per chi lo ha indossato e per chi l’ha sapientemente consigliato.
Dal costumista allo stylist: il mestiere centenario di vestire le stelle
Questa figura specifica, così denominata, nella sua versione più contemporanea nasce negli Stati Uniti a partire dagli anni 90. Uno stylist oggi si prende cura dei look a tutte le apparizioni pubbliche più importanti dei suoi clienti e degli editoriali sulle riviste, cercando di creare uno stile riconoscibile che rappresenti l’evoluzione della carriera e dello status della star. Prima che questa professione assumesse questa accezione, ci furono dei precursori e cioè i costume designers, coloro che si occupano di vestire il cast di un film. Oggi la figura del costumista esiste ancora ovviamente, nel cinema, nel teatro e in TV, ma lo stylist è colui che si occupa dell’immagine del suo cliente anche al di fuori delle produzioni cinematografiche, teatrali o televisive. Una costume designer di grande rilievo, passata alla storia è la Californiana Edith Head, che lavorò alla Paramount e alla Universal Pictures (le due case cinematografiche più importanti di Hollywood) tra gli anni ’20 e ’80 . Vestì tutte le dive più iconiche creando personaggi dallo charme inarrivabile e inimitabile. Lei stessa si guadagnò una stella sulla walk of fame dell’Hollywood Boulevard tra attori e rockstar!
Anche oggi ci sono celebrity stylist famosi tanto quanto i loro clienti. Gli stylist promuovono loro stessi insieme alle loro star con lo scopo di attrarre nuovi clienti e ingaggi sempre più importanti, fino ad arrivare magari a produrre una loro linea di abbigliamento. Ogni anno la rivista “The Hollywood Reporter” pubblica la lista dei 25 celebrity stylist più influenti e potenti dello star system, con i relativi clienti.
Il lavoro, in pratica
In pratica cosa fa un celebrity stylist? Innanzitutto è un tramite tra le case di moda e le celebrità (o coloro che aspirano ad esserlo!). Quando uno stylist sceglie un abito (e quindi un brand) per una celebrity, lo espone ad un pubblico enorme facendogli pubblicità. Le case di moda hanno tutto l’interesse a collaborare con gli stylist proprio per questo motivo. Dall’altra parte aiutano le star a crearsi uno stile, un nome e una carriera. Quelle che chiamiamo “star” non lo diventano da sole, insieme ad un bravo manager lo stylist è colui o colei che può cambiare le sorti di una carriera, creando un personaggio proprio grazie attraverso il suo look.
Non solo, uno stylist fa in modo che una celebrity sia in prima fila alle sfilate, la introduce ai brand, i quali, quando notano un certo senso per lo stile iniziano ad interessarsene. Anche i magazine inizieranno a notare il personaggio grazie al suo look invitandolo a realizzare degli editoriali. Fino a quando, ed è il traguardo più ambito, anche produttori e registi iniziano a prenderli in maggiore considerazione.
In cosa consiste il lavoro quotidiano di un celebrity stylist che deve proporre alla star che lo ha ingaggiato dei look per i suoi eventi mondani? Dopo una lunga ricerca lo stylist realizza un book fotografico con una selezione di proposte di abiti dall’ultima collezione, che viene poi vagliata dal cliente. Sulla selezione del cliente lo stylist si rapporta con la casa di moda per capire cosa può avere a disposizione. Un’attrice non andrà mai ad un evento senza un abito di riserva, quindi vengono sempre scelti almeno 2 abiti per ogni evento. Dopo l’evento l’abito viene normalmente lasciato a chi lo ha indossato (voci di corridoio dicono che Gwyneth Poltrow ad esempio li stia conservando per la figlia Apple quando crescerà), anche perché non vengono mai indossati così come sono. Vengono modificati su ordine dello stylist alla sartoria, che, con lo scopo di far apparire al meglio il suo cliente, lo modifica, anche in modo sostanziale, lì dove serve. Nel budget dell’abito vanno sempre incluse le spese sartoriali che per abiti da sera molto preziosi possono superare anche i 1.000 Euro.
Se lo stylist è bravo l’abito risulta “pennellato” sulle fattezze del cliente, avvalendosi anche del kit di biancheria shaping e posticci di silicone, che ogni stylist che si rispetti ha sempre con se, per modellare il corpo a regola d’arte. Prima di far apparire il cliente al suo pubblico lo stylist ha persino controllato che sotto i flash della macchina fotografica l’abito non sia trasparente da rivelare cose “intime”. In base al modello dell’abito e le sue particolarità da mettere in luce poi, si provano anche le pose migliori da assumere davanti ai fotografi per valorizzarlo. Casa di moda, stylist e celebrity sono un team dove ognuno ha i suoi interessi perché la resa del look sia massima.
Creare il personaggio
Robert Verdi, stylist di Eva Longoria, alla domanda “come crei un’immagine vincente per una celebrity?” risponde: “La percezione che il pubblico ha di una celebrity si costruisce attraverso una serie di immagini. Il numero di immagini che si vedono in giro di un personaggio supera il numero di parole che lo descrivono. Ecco perché noi stylist le creiamo per loro: per costruire la loro immagine pubblica. Quindi noi siamo una sorta di “psicologi sociali”. Per esempio, se Eva (Longoria) andasse agli Emmys Awards ma non fosse nominata mentre tutti gli altri del cast si, non la potrei mai vestire di paillettes dalla testa ai piedi, in un’abito che ruba la scena a tutti gli altri”. E ancora “il lavoro di styling racconta una storia. Quando vesti qualcuno racconti qualcosa che il mondo ascolta e che potrebbe rimanere nella storia, come Jennifer Lopez con l’abito di Versace”.
Vogliamo parlare poi della poderosa e incredibile trasformazione di Céline Dion quando dal 2016 si è affidata allo styling di Law Roach? Un’altra donna, che da quando è nelle sue mani è stata consacrata da Fashionista.com “the queen of the world“!
Come si diventa celebrity stylist?
E come si entra in contatto con le celebrities? Una base di studio di fashion styling e storia della moda abbinati ad una lunga e faticosa gavetta dovrebbero essere indispensabili, ma sono solo un punto di partenza. Gli stylist che hanno avuto successo dichiarano che creare dei look vincenti sia una questione di istinto e talento, innati. Io mi trovo d’accordo, è una volta imparata la tecnica che viene il bello: come disse Picasso “impara le regole come un professionista, in modo da poterle rompere come un artista”. Non è un mestiere che si può imparare da zero, bisogna avere gusto e una forte dose di creatività per arrivare ad un livello molto alto. Gli stylist più bravi (e fortunati!) lavorano per grandi agenzie che offrono figure necessarie alla creazione di un personaggio, come make-up artist, hairstylist, stylist e fotografi, i quali vengono proprio definiti loro stessi “artisti”. Queste agenzie li promuovono e stabiliscono i prezzi e le modalità di ingaggio, proprio come fossero delle star. Anche in Italia esistono delle agenzie di questo tipo.
Quanto guadagna un celebrity stylist?
Ma alla fine…chi li paga questi costosissimi abiti? Se li accolla la casa cinematografica che ha realizzato il film per cui l’attore è chiamato a comparire all’evento. Il budget medio che si mette a disposizione alla celebrity per gli outfit e il beauty look ad un evento sono circa 50 mila dollari, i quali includono tra il 10% e il 15% di compenso per lo stylist ed il suo assistente. I preziosissimi gioielli a completamento del look invece, vengono “prestati” dai brand di gioielleria che hanno tutto l’interesse nel farlo per essere citati lì dove la star compare.
Diverso è quando una celebrity deve essere vestita per un servizio fotografico su una rivista, in questo caso gli abiti vengono solo presi in prestito e poi restituiti, ed è la rivista che ha commissionato il servizio che paga lo stylist.
E chi fa da solo, senza l’aiuto di uno stylist? A guardare questa immagine di Alicia Keys ai Grammy Awards 2002 a Los Angeles, viene da dire che in questo caso “chi fa da se fa per 3” non vale!
Il recente e spettacolare abito di piume rosa di Valentino che ha indossato Lady Gaga al Festival del cinema di Venezia 2018 è una scelta dei suoi stylists (Gaga ne ha ben due!): Sandra Amador (basata in US) e Tom Eerebout (basato in UK), che seguono Gaga da anni ormai. Ed è proprio con il look di Venezia che i due stylists hanno “fatto il botto” consacrandola a vera diva grazie ai suoi look estremi, ed elevandola ad icona di stile (e talento) indiscussa e amata.
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