Oggi vi parlo di selfie perché anche le nostre foto personali scattate nel tempo libero fanno immagine, non solo quelle più “posate” relative alla nostra professione. Non esiste più un confine tra immagine privata e immagine professionale, tutte le nostre foto in rete sono rilevanti ai fini di una selezione o scelta.
Del resto mostrare il proprio viso, metterci la faccia, è importante. Il nostro viso è il primo elemento di distinzione e comunicazione. Piacciamo o meno non solo in base a quanto siamo bravi, simpatici e professionali, ma anche perché comunichiamo dei tratti della nostra personalità e dei nostri valori attraverso il il viso.
Quando visito il profilo di una persona sui social e non compare il suo volto perdo l’interesse essendo il viso un grande catalizzatore di attenzione, e mi chiedo perché questa persona non si mostra.

Che l’abito faccia il monaco è risaputo e se l’immagine on-line che darai non sarà perfetta e calibrata, difficilmente avrai una seconda possibilità per riscattarti. Ricordalo sempre mentre imposti la pagina del TUO profilo sui social network o sul tuo blog personale. L’impressione che dai on-line dovrà essere confermata off-line, dimensione che costituisce il vero banco di prova in cui sarai valutato e confrontato con la versione digitale di te. (Afferma la tua identità col Net Branding – Riccardo Scandellari)

D’altro canto c’è anche chi ne abusa del proprio viso e lo sottopone a scatti impietosi! Si ruota la telecamera del cellulare con un click e tac, il selfie è fatto. Il richiamo ad auto-immortalarci e poi condividere in tempo reale è irresistibile per tutti noi, ma spesso dalla foga di postare non controlliamo alcuni elementi che invece influiscono sulla percezione della nostra immagine (e non mi riferisco solo all’immagine estetica).

Ecco i 6 errori più comuni del selfie da strapazzo.

Facciamolo strano

La peggiore è l’inquadratura dal basso, soprattutto se la usate come foto profilo ufficiale. Per guardare nell’obiettivo incliniamo in giù il viso e spunta un doppio mento che nella realtà nemmeno abbiamo. Anche il voler nascondere che ci si sta facendo un selfie non regge: il braccio che tiene in mano il cellulare si vede e quell’effetto “foto rubata” come se ci stesse fotografando qualcuno con l’occhio innamorato svanisce.

E’ un selfie, il che presuppone che chi lo guarda sappia che ce lo siamo fatto, che male c’è!? Guardiamo dritto nell’obiettivo e via, senza assumere pose improbabili che ci fanno sembrare un po’ sciocchi. Semplicità e naturalezza pagano sempre!

Smorfie da selfie

Bocca a sedere di gallina, occhi a palla, linguaccia, broncio, smorfie di vario genere. Vogliamo davvero commentarle? Voglio dire, un’espressione buffa se naturale e legata ad una particolare situazione ci sta, e magari strappa anche un sorriso…ma immortalarsi sempre e solo in smorfie è un po stucchevole.

Come la nebbia in Val Padana

Cercando di riprodurre l’effetto photoshop che spiana la pelle trasformandola in porcellana ci siamo un po’ fatti prendere la mano con i filtri e correzioni, soprattutto noi signore. Vedo foto con visi così tanto modificati che paiono immersi nella nebbia. Apparire totalmente (e innaturalmente) ritoccati non vi fa percepire come persone sicure.

Sfondi traditori

E’ vero che il bello delle immagini condivise sui social, compresi i selfie, è l’immediatezza, ma a tutto c’è un limite! Prima di scattare una foto guardiamo cosa c’è dietro di noi, perché anche lo sfondo parla, soprattutto quando facciamo foto in casa e ci scappa il ripiano dei detersivi, la scarpiera o il bordo del water.

La luce non è un optional

Quando il selfie viene buio e sgranato cancellatelo e rifatelo in condizioni di luce migliori, non va pubblicato a tutti i costi appena fatto. Quella percezione di apparire misteriosi e intriganti avvolti nel buio è solo vostra, perché chi guarda vede una foto bruttina ma invece vorrebbe vedere una immagine nitida e luminosa (o al massimo un controluce fatto a regola d’arte!).

Lo strafalcione da foga di pubblicazione

A volte non lo controlliamo proprio quell’irrefrenabile impulso di postare senza rileggere. E così Facebook e Instagram pullulano di orrori ortografici, lettere mancanti, inglesismi scorretti, punteggiatura assente che per capire il senso di una frase viene la tachicardia. Come scriviamo, insieme alle foto che scattiamo, è indice di stile, il nostro stile.

 

5 dritte per selfarvi con stile

  • Un’inquadratura leggermente dall’alto e laterale (trovate il vostro profilo migliore!) snellisce il viso, intensifica gli occhi e armonizza i lineamenti
  • Posizionare la telecamera dritta davanti al viso e molto vicina lo deforma. Tenete il cellulare ad almeno 20 cm di distanza
  • Fantasie optical/geometriche molto contrastate proprio sotto al viso sono visivamente fastidiose, meglio evitarle
  • In assenza di una buona luce (naturale o artificiale che sia) rinunciate. La luce migliore è quella naturale e diffusa, che arriva perpendicolare in viso
  • Una luce intensa e diffusa ha il potere di minimizzare le imperfezioni e rendere l’incarnato omogeneo. E’ molto meglio una buona illuminazione con un trucco mediocre, che un trucco perfetto con un’illuminazione scadente! Tenete conto che il trucco in foto o video rende il 30% in meno
  • Indossare dei colori accesi (blu zaffiro, rosso rubino, verde smeraldo, viola, bordeaux, turchese) e non i soliti neutri aiuta a trasmettere più personalità e la pelle ne guadagna in luminosità